Marina di Camerota e Palinuro legati da un’antica leggenda.
Palinuro, il giovane nocchiero di Enea, si innamorò di una graziosa fanciulla, di nome Camerota. La vide mentre nuotava nel limpido mare e perse completamente la testa per lei all’istante. Palinuro volle dichiararle subito il suo forte amore e chiese la sua mano, ma la ninfa era tanto bella quanto superba, infatti lo rifiutò e non volle sapere nulla dei suoi sentimenti. Palinuro, triste e addolorato, invocò il dio Sonno e gli chiese di mettere fine alle sue sofferenze.
Alla morte del ragazzo, Venere, la dea dell’amore, decise di punire la ninfa Kamaraton e la trasformò in una roccia (proprio il promontorio dove oggi sorge la città di Camerota), costretta per sempre a guardare Palinuro, l’innamorato respinto.
Venere, non contenta di aver tramutato la ragazza in roccia, continuò la sua vendetta e la città di Camerota fu depredata e saccheggiata da crudeli pirati.
Così ancora oggi, i due giovani sfortunati, Camerota e Palinuro, si trovano affacciati sul mare, vicini, ma non abbastanza da potersi incontrare, separati da una lunga spiaggia, che è il simbolo della strada di un amore perduto.
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